martedì 29 luglio 2008

Getting to Darwin


Dopo aver visto l'ultimo fenomeno a Cairns che si cucinava la carne con la coca cola al posto dell'olio nel barbeque pubblico si parte per un tragitto di 2500km. Si divide carburante e cibo. Ovviamente! Tempo previsto due settimane. E' sempre un rischio viaggiare con l'autostop perche' non sai mai chi incontri. Infatti il padrone dell'auto e' un ventunenne svizzero con ascendente tedesco, fighettino, perfettino e fresco di militare. Cappellino da australiano dell'Outback nuovo fiammante acquistato per l'occasione, anfibietto, mutandina firmata e occhiali a goccia. Anch'io voglio vestirmi cosi' al prossimo campeggio! Uno di quelli di cui nonna avrebbe detto: “puren...le bon e l'hal giudizie...”. In sintesi uno col quale ti fai due palle cosi'! L'altro e' un inglese, lo chiamero' Yesman dato che acconsente sempre a cio' che dice il piccolo sergente svizzero. Ma la felicita' e' dentro di te, basta cercarla ed io l'ho trovata immergendomi nelle mie idee a ruota libera. Sono profondamente ispirato da questo viaggio per il centro Australia, un immenso campo di nulla con una lunga strada che lo attraversa, un susseguirsi di canguri morti sulla carreggiata, corvi paffuti, polvere e qualche serpente. Un terreno fertile per liberare la mente. Niente elettricita', niente telefono, niente internet. Un libro, fogli per scrivere, una penna prima che faccia buio. Ad ogni distributore una sosta, ad ogni sosta un pieno altrimenti rimani a piedi. Poca gente, poche auto. Devi pianificare cibo ed acqua. Ci si saluta sempre, tutti. Dopo qualche giorno di strada una cittadina per fare la spesa. La gente che vive in queste zone deve essere veramente dura per vivere in posti come questi. Arriviamo a Normanton, una cittadina con due strade, quattro mucche, polvere e qualche cavo per l'elettricita'. Una bottega ed il soldatino futuro ingegnere civile svizzero ha bisogno di un adattatore per auto per il suo Ipod. Chiede al povero bottegaio se tratta l'articolo originale o dove puo' trovarlo. Il bottegaio gli risponde: “Apple? Vuoi una mela? Una sola?”.
Nell'Outback australiano si incontrano simpatici pensionati che dopo una vita di onorata carriera girano per mesi a volte per anni col loro caravan. E' il compleanno del reuccio della sua auto svizzera ed invitiamo al nostro fuoco tutti quelli che si fermeranno a campeggiare intorno. Conosciamo quattro fratelli che con un taxi d'epoca stanno ripetendo l'avventura che fece il loro nonno negli anni 30 da Melbourne. Una signorina sali' sul taxi dicendo: “dovrei fare un lungo viaggio...” “non c'e' problema signorina dove la porto?” e lei.. “e' molto lungo...devo arrivare a Darwin!”. Al tempo non c'erano strade e ci impiego' mesi per attraversare piu' di 3000km ma alla fine arrivarono e venne pagato molto molto bene!
Arrivati a Daly Waters campeggiamo in una specie di monte degli stracci. Dobbiamo procuraci la legna per il fuoco della sera e qui Yesman mi e' piaciuto. Cerca di buttar giu' un grosso ramo di un albero morto con un cordino che gli si rompe arrivandogli una frustata sul petto. Gli lascia il segno. Non demorde e riprende il lavoro buttando giu' col cordino l'intero albero! Avremo un sacco di legna da bruciare! Il fuoco e' un rito che nell'Outback non deve mancare. Ogni sera lo guardiamo senza parlare per ore. Andiamo a letto molto presto e ci si sveglia all'alba.
Arrivati all'inizio della seconda settimana raggiungiamo il Northern Territory. Siamo al giro di boa un'altra settimana e saremo a Darwin. Tutta la strada si portebbe percorrere in un paio di giorni ma abbiamo pianificato 2 settimane per visitare i parchi nazionali e le varie zone. Negli ultimi 1000km del Northern Territory l'arido ed il deserto si intensificano di verde man mano che si avvicina la meta. Il Matarranka National Park e' qualcosa di bellisimo: paradiso tropicale con palme, verde a strapiombo nell'acqua dolce a 30 gradi. No coccodrilli e niente pericoli. Facciamo una nuotata e ci prendiamo un po' di relax. Ripeteremo il concetto nei parchi successivi e poi Darwin.

Arrivati...mmm Darwin! Butta bene....proprio un bel posticino!

mercoledì 9 luglio 2008

Alla ribalta


Mi preparo prima di andare a dormire, sul divano c'e' un quaderno di appunti. Lo apro, lo leggo. Sono gli appunti di Ben. Mi fermo alla seconda pagina: calcolo delle calorie giornaliere minime per persona al giorno arrotondato per difetto e a seguire calcolo del relativo costo. Che fenomeno... La mattina io ed Alex andiamo a fare rifornimento di acqua potabile. Karen e' prossima a sbarcarsi qui a Cooktown, non puo' proseguire a causa del visto. Alex mi racconta che Ben possiede la barca da 5 anni ed in tutto questo tempo non e' mai riusciuto a trovare qualcuno che venisse con lui, compresi i suoi 6 figli, 3 figlie e 19 nipoti. Non mi va giu' che mi abbia chiesto soldi per il cibo. Non e' per i soldi ma per una questione di mantenere la parola data. In mare in mezzo al nulla non ti puoi fidare di uno cosi'. L'ultima cittadina prima del nulla, Cooktown. Un momento di esitazione e poi mi rivolgo freddo e diretto a Ben: "Rex...ti posso spezzare il cuopre?" e lui..."no" ... "mi sbarco". Tutto sommato Rex non era male...mi era simpatico ma il cibo era nammerda! Ci ritroviamo io e Karen all'inizio del nulla a piedi. Un bus ci riporta a Cairns. Dormiamo qualche giorno e poi l'annuncio: "vuoi un passaggio in auto fino a Darwin?". Si! Parte un nuovo viaggio. UUUUUUUUU

venerdì 4 luglio 2008

Hope Islas to Cooktown


Il capitano Cook quando arrivo' sulle coste a Nord Est dell'Australia si areno' sulla barriera corallina a 5 miglia da Hope Islas. Da qui la vista con il binocolo incontra gran montagne verdi ed una sola gola al livello del mare. Fu li' che i suoi antichi marinai portarono la nave e sfruttando l'escursione delle maree riuscirono a ripararla. Furono molto fortunati. Oggi questo luogo porta il nome di Cooktown. Partiti da Low Islas diretti a Cooktown spezziamo il viaggio passando per Hope Islas fermandoci un giorno ed una notte. E' un'isolotto minuscolo accerchiato dalla barriera corallina. Ci tuffiamo subito a snorkellare, poi ci stendiamo sulla sabbia ed in fine leggiamo il cartello:

“vietato nuotare rischio coccodrilli”, OK!

“vietato accendere fuochi”, OK!

Facciamo una passeggiata con la bassa marea sulla barriera. Grazie ad Ashley aumenta la mia probabilita' di sopravvivenza:

“in luoghi come questi si incontrano specie come queste che se le tocchi muori e come queste che muori soffrendo.” OK!

Mi chiedo perche' cazzo sto' camminando qui...per giunta scalzo...
Siamo in zona gialla che vuol dire che si puo' pescare solo con una canna da pesca e si possono pescare solo pesci superiori ad una certa dimensione. Alex si butta di nuovo in acqua con il fucile. Ritorna a mani vuote e capisco quanto sia veramente un integralista super rispettoso della natura: “gli unici pesci grossi che ho visto supponevo fossero una coppia poiche' nuotavano assieme. Quindi non gli ho sparato perche' uno poteva essere incinta e quindi avrei potuto uccidere altri dieci potenziali pesci... you know...”. Niente cibo.
La sera accendiamo un falo' sulla spiaggia e cuociamo due patate sotto labrace. La mattina seguente di nuovo a veleggiare verso Cooktown, l'ultimo luogo abitato. Sbarchiamo e facciamo un giretto. Non e' per niente male. E' un po' la citta' australiana sperduta delle leggende. Qui gli aborigeni vanno a braccetto con la popolazione bianca e li vedi in pieno giorno nei pub a bere birra.
La mattina seguente ci alziamo. Faccio colazione con Ben. Gli altri ancora dormono. E' in questo momento che il vecchio si scopre per l'avaro che e'. Mi chiede di comprare $100 di cibo. Purtroppo non sta' scherzando ed i patti non erano questi. Non e' per i soldi ma e' per una questione di principio. Io faccio parte del tuo equipaggio e tu mi mantieni come promesso. Punto. Faccio la valigia. A pranzo davanti a tutti gli chiedo: "stavi scherzando questa mattina? ...ho gia' pronta la valigia per andarmene perche' non posso continuare un viaggio con chi non maniene la parola data." Mi guarda e mi da' la risposta piu' bella mai sentita nell'ultimo anno: "stai andando a tritare un po' di grano?" e si addormenta.

Low Islas


E' notte, la mia prima notte nell'oceano. Il dondolio della barca mi fa da culla, dormiro'. Tutti nelle rispettive cabine. Solo Karen e' ancora sul divano. Midas si trova davanti a Low Islas un isolotto a poche miglia da Port Douglas. Attraccati, caliamo la scialuppa verso l'isolotto. Prima giornata di snorkelling sulla barriera corallina...una figata! Flotte di pesci colorati che nuotano tra i banchi di corallo danzanti blu, viola e arancione. Acqua cristallina. Mi vedo inseguire da uno di quei pesci schiacciati, e' enorme. Mi guarda con sospetto. Abbiamo snorkellato io, Alex ed Ashley. Karen e' a riva perche' non sa' nuotare mentre Ben e' rimasto sulla barca. La coppietta canadese ha anche visto una tartaruga marina. Alex l'ha toccata. E' stato non solo bello ma anche frizzante per quel senso di insicurezza dovuto alla possibilita' di incontrare squali...come del resto e' successo ad Alex proprio oggi. Il cucciolo non aveva fame o forse ci facciamo troppe pippe riguardo a questi simpatici pescioloni. Nell'acqua e' pieno di squali. Fortunatamente l'Australia e' molto pescosa quindi i pericolosi predatori non vanno in cerca di prede faticose come puo' essere uno squilibrato overseas di 75kg (dai vabbe'...78kg!) con i calzonci rossi, le pinne blu e con il destro allenato a forza di cazzare le vele e girare la mola trita grano.
Ritornati a bordo mi soffermo a guardare il mare e vedo degli allegri squaletti molto giovani giocare ai bordi della barca. Gli gettiamo cibo. Mangiano. Sono tentato ad impugnare il retino e pescarne uno. Questa e' un'area protetta. I guarda costa passano con elicotteri ed aerei, ti fotografano e ti multano. Sento un brividino che mi corre lungo la schiena all'idea di diventare un pescatore di frodo...ma Ashley non vuole, mi esorta a reprimere la mia italianita'. Peccato...non ho mai mangiato carne di squaletto. Ripieghiamo diventando compratori di frodo, acquistando calamari freschi dal peschereccio vicino.
Cala la notte e, scusate il facile banale romanticismo, il cielo stellato e' impressionante. Cumuli di stelle addensate in una lunga via, tante sono le stelle a brillare che formano una nuvola bianca e densa...che si chiami forse Via Lattea?? ..si vede proprio bene! Mi sento quasi romantico ma poi mi passa subito e mi addormento.
La vita sulla barca e' bella ma se quel ragazzetto vivace di 70 anni saturo di energia che porta il nome di Ben si controllasse un po' di piu' saremmo tutti piu' rilassati... E' un iperdinamico e non riesce a star seduto per piu' di 5 minuti. Disgrazia vuole che coinvolga anche gli altri in cio' che fa. Piccoli accorgimenti, modifiche ed aggiustamenti alla barca. Tutti i giorni trapano, cacciavite e chiave inglese. Ashley ed Alex si sono gia' ammutinati, Karen e' solo un passeggero. Solo io gli do' ancora corda. Fortunatamente una volta che siamo in vela si aggrappa al timone e ritorna la tranquillita'. Per quanto non curi molto la tranquillita' altrui si puo' solo voler bene al vecchio Mcintosh ed e' grazie a lui che ora sto' allegramente viaggiando verso Darwin con il mezzo di trasporto piu' bello che esista.