giovedì 22 maggio 2008

Kings Cross secondo round!



La situazione a Kings Cross ora è un po' più chiara. Continuo a stare in Chilliblue Hostel. Un pacco di gente che va e viene, tutti verso Nord e qualcuno in Nuova Zelanda. Sarà l'alcol...ma non ho ancora incontrato qualcuno che non avesse voglia di interagire, scambiare due chiacchiere, uscire in baldoria...e molti lavorano! Tutta bella gente sia europea che overseas ed un numero spropositato di tedeschi ed inglesi. Girando per le strade di Kings mi rendo conto che in effetti è un'area movimentata e che spesso e volentieri nel weekend ci sono risse e casini vari. Un sabato sera uscendo dall'ostello passiamo davanti ad un locale. Dei poliziotti malmenavano un giovane che presumibilmente aveva combinato danni all'entrata di un locale il quale si stava beccando una evidente punizione corporale davanti alla fila quasi indifferente. Quando vedo certe cose mi sale abbastanza la carogna da dar contro alle forze dell'ordine e mandarli a fanculo urlandogli “squadristi! Forti coi deboli e deboli coi forti” ...purtroppo mi trovo dall'altra parte del mondo in un sistema molto diverso da quello europeo e dove la vogliono poco lunga. Meglio sorvolare...tanto non capiscono cosa voglia dire squadristi. Un'altra sera uscendo dall'ostello per comprare due birre passando per la strada principale vedo una donna col compagno uscire da un taxi. Urla al finestrino del tassista. Il tassista senza farsi ripetere gli insulti accelera da fermo e investe la donna. Retromarcia e scappa! In pieno centro! Due signorine poco avanti a me prendono la targa. Ci rechiamo sul luogo dell'accaduto, in mezzo alla strada. Le tipe chiamano la polizia che arriva dopo un minuto che ci fa sgomberare. Lasciamo la scena dell'incidente ed entro nel bottle shop a comprare le birre in un minuto esco e l'ambulanza era già lì. Mi viene in mente un paragone con l'Italia... Non ho idea che fine farà il tassista ma credo proprio che revoca della licenza ed un po' di prigione non gliela leva nessuno...
Si va di locale in locale la sera o si rimane a chiacchierare in ostello e di giorno attività fisica. Sydney è un porto con la città intorno ed un botto di parchi. Se ti manca l'aria perchè ci sono troppi edifici basta che volti l'angolo e trovi uno spazio verde che presumibilmente da su un porticciolo con barche a vela. I parchi sono attrezzati per il corpo libero, infilarti dentro una palestra non ti serve quasi a nulla...hai tutto ciò che ti serve se vuoi mantenerti in forma.
Nell'ostello mi trovo bene ma si incomincia ad avere un po' troppa confidenza e bisogna stare attenti. Ruby è innamorata di me ed ogni giorno dice di volermi sposare...cazzo ma proprio io!?!?! E' neozelandese, una persona molto dolce ma non è assolutamente per me! Quando si ubriaca fa da matti si rotola per terra, rompe il cazzo a destra e a manca. Non che sia questo il problema. Ha 18 anni ed è vergine. E manco questo. Una sera si impunta con me. Mi abbraccia, mi striscia e mi dice di dormire con lei. Mi pressa per un'ora. Io stravaccato sui divanetti in polleggio a guardarmi l'incontro di boxe e questa ad abbracciarmi e rompermi la minchia appoggiandosi a me! Stavo quasi per cedere e chiederle $500 dollari! Non glieli ho chiesti perchè erano pochi.
Arriva il fine settimana ed è il compleanno di Neil. Finalmente dopo un mese a Kings Cross riesco ad uscire in Oxford Street. Lunghissima, è una garanzia della vita notturna. Ci porta in locale un po' troppo di tendenza per me e i miei roommate ma siamo preparati a Neil e siamo in compagnia delle sue deliziose amiche che bastano e avanzano! Entriamo in un locale con una targhetta gialla all'ingresso “gay and lesbian proud” ...niente a che vedere col Cassero qui sono veramente tutti froci e fieri! Entriamo e prendo subito paura. Rimango perduto per un attimo staccato dal resto del gruppo e mi sento strisciare. Non stò manco a guardare chi sia e stò per andarmene, non fa per me. Rivedo il resto della squadra al centro del locale, li raggiungo. Sono abbastanza ebbro. Una birra mi corrompe a rimanere. Ho un problema: quando mischio testosterone e sbornie è un macello. Arrivo ad un punto che non capisco più un cazzo. Mordo scherzosamente Christine abbastanza forte, ci rimane male e quasi mi manda a cagare. Mi calmo un attimo e mi avvicino ad Andrea. Andrea è una tipa più fragile di Christine più timidina e riservata. La mordo. Scappa fuori dal locale all'istante. Dopo qualche minuto rientra con il trucco scomposto da qualche lacrimuccia. Ma che succede? Sono confuso...non ci credo assolutamente che sia per così poco...dopo un po' usciamo tutti quanti. Andiamo in un altro locale e mi addormento sui divanetti. Subito arriva una lady butta fuori: “ti annoi!? Prego vieni fuori con me...” ...mmm...carina! Le do su al volo mentre mi accompagna all'uscita, la faccio ridere e se ne va via. Rientro nel locale dopo 30 secondi per darle un morso e ricevere due schiaffi ma non la trovo... L'indomani rivelerò alle due svedesine che non riaccadrà più. Loro mi sveleranno di avere ancora il segno sul braccio...ma mi vogliono ancora bene!

giovedì 8 maggio 2008

Il lavoro...questo sconosciuto


Finita la pioggia torrenziale che ci ha sciaquati per 2 settimane ritorna il sole! Non ricordo di aver speso mai molto del mio (prezioso?!) tempo a parlare di pioggia e di sole ma dopo 2 fucking wet weeks rivedere il sereno mi fa ritornare in mente perchè sono qui..!!! La pioggia mi e' stata molto amica, avevo preso una brutta piega: dopo la colazione un po' di relax e poi in spiaggia fino a meta' pomeriggio per poi rincasare, passeggiatina, corsettina, un altro po' di relax e poi cena, dopo cena, pub! Insomma...routine... SIGH! Le mie giornate di allegro cazzeggio si trasformano in utili sessioni. Nei giorni uggiosi mi sono infilato col portatile in biblioteca, scritto CV, cover letter e contattato qualche agenzia. Cercare lavoro lo associo ad un videogame, ci sono i "muri" da superare. I primi sono banali, meccanici e quasi stupidi. Gli ultimi sono sempre i piu' duri dove è necessaria oltre alla tecnica l'estro. Appena incominciato a giocare perdevo l'omino sempre al primo muro, ovvero inviavo CV e cover letter ma nessuno mi rispondeva...alche' mi sono chiesto dove fosse l'errore. Presto mi sono reso conto che il CV era pietoso. Vabbe'...chi l'aveva mai scritto un CV!? Ed una cover letter...?!? Quest'ultima era da quinta elementare anglofona scritta in cinque minuti. Riguardandola col senno di poi mi rendo conto che faceva proprio schifo! Non avendo gran voglia di sprecare il mio tempo in una prassi che di sostanza ha ben poco ed e' solo formalita' ed apparenza, non avendo voglia di "reinventare la ruota" copiando ed adattando a mo' di bricolage frasi gia' fatte pescate da internet ho direttamente fatto copia e incolla della cover letter del mio roommate tedesco Benjamin! Et voila'! Cover letter perfetta! I recruiters ora incominciano a chiamare! PRIMO MURO SUPERATO! Il secondo muro consiste nel capire che cosa ti chiedono quando ti chiamano. Nessuno di questi perde tempo e ti fanno direttamente le interview al telefono e ti interrogano per sondare la tua preparazione! Ci sono più livelli di intervista a seconda del livello di professionalità della ditta e del tipo di impiego. C'è la ditta che sceglie direttamente i propri recruiters presumibilmente dopo anni di onorata carriera tecnica e c'è chi invece utilizza i recruiters delle agenzie come filtro per sgrossare la zavorra, ovvero coloro che senza idonei requisiti inviano CV a destra e manca. Prima partita nella quale sono al secondo muro, la prima telefonata per la risposta all'annuncio “Linux/Perl Expert”: mi cago in mano pronto a fare la prima figura di merda senza capire una mazza ma fortunosamente mi chiama Max. Con Max ci parlo bene poiché non è madrelingua e si sente che non ha ancora eliminato completamente l'accento ispanico. Brillante, lo intorto raccontando di me...nulla di più. Rimane soddisfatto e inoltra il CV alla ditta che mi fa addirittura i complimenti! (mah...gente strana) Si rivelerà un fuoco di paglia dopo essermi dichiarato un NON esperto programmatore Perl e da parte mia non ho sentito la necessità di incalzare più di tanto...feeling. Dopo Max ricevo due telefonate da due recreuiters madrelingua, arranco e mi chiedono “blauhwranchmh!?!?” rispondo in base a quelle poche parole chiave che riconosco. Dicono che mi faranno sapere. Dopo una manciata di chiamate incomincio a capire più chiaramente e rispondo a tono. Ora sono io a tirarmela oltre ad anticipare le solite domande con una risposta unica: “Sono blabla sono qui blabla bla ho fatto blabla” sono ormai un mostro del secondo muro! Continuo a vincere e a perdere omini al primo muro inviando CV a tutto spiano. C'è chi risponde e chi no. Le partite non sono mai tutte uguali e c'è sempre quella che ti rimane più nel cuore delle altre. E' il caso di Nullcube, una fresca ed incazzatissima company di sicurezza informatica e networking. E' il mio sogno fluido: le macchine di produzione sono Gentoo/Debian/OpenBSD based (roba seria...) e opensource a tutto spiano...vi amo...è una di quelle con i recruiters coi controcazzi interni alla ditta stessa. Partono le domande e rispondo bene. Inizialmente non capisco che sono loro. Gradualmente lo realizzo dalle domande: “...quali tool utilizzi per il pentesting? Che firewall utilizzi? ...come verifichi lo stato di salute di una macchina? Quale protocollo?” rispondo bene per circa 15 minuti poi mi frego con le VPN...mai usate né configurate...una domandina semplice semplice...non la so...”sorry mate...”...peccato! Sarebbe stata un'occasione professionale veramente speciale...un giorno ci rivedremo!
Passa il tempo e ritocco gradualmente CV e cover letter. Incomincio tutto sommato ad apprezzare questi due oggetti fortemente disprezzati fino a poco fa...del resto che cosa sa la gente di te? Chi sei, cosa fai e soprattutto: che cosa vuoi fare nella vita!? Quindi è giusto condensare le tue richieste e abitità professionali in una valida cover letter dall'appropriato numero di righe e buon ritmo. Le settimane passano e tutti i recruiters dopo l'ultima domanda mi danno un sorry: “la ditta ricerca gente con regolare visto a lunga permanenza...” ed io con il mio Working Holiday Visa mi ci posso pulire il culo! Il WHV è un visto per i minori di 31 compiuti che ti permette di lavorare presso lo stesso datore di lavoro per un massimo di 6 mesi. Fino a poco tempo fa 3 mesi. Stufo di farmi scaricare all'ultima domanda di protocollo scrivo direttamente sulla cover che sono in Oz con il visto WHV così non mi rompono più i coglioni! Telefono morto. Rispondo agli annunci. Telefono staccato da ogni contatto con il mondo degli annunci lavorativi...minchia... Come in tutti i videogame per superare un determinato muro c'è il trucchetto. Cancello che sono in Australia col WHV, gli agenti mi chiamano e gli dico: “sono attualmente col WHV ma stò richiedendo il visto a lungo termine presso l'ufficio immigrazione, ho totalizzato la bellezza di 120 punti per la richiesta, mi sono rivolto ad un'agenzia specializzata attendo la loro risposta. Attualmente non posso dare certezze sulla mia situazione ma la prossima settimana avrò risposte concrete...” ...tocca prenderli per il culo ogni tanto...il lavoro proposto non ha nulla a che vedere con il networking, Linux e ciappi vari. E' un vero e proprio lavoro da fisico in un centro di ricerca privato di circa 400 persone che lavora in tecnologie avanzate nel settore delle stampanti. Il recruiter chiama la ditta e mi richiama dopo dieci minuti: “la ditta vuole intervistarti, è molto interessata per la tua esperienza in LabView, quando saresti disponibile?” Martedì... SECONDO MURO AMMAZZATO! Il videogame si fa interessante. Ora il recruiter, quella figura contro la quale dovevo combattere fino ad ora e che mi ammazza tutti gli omini, nel terzo muro diventa mio amico: mi invia un sacco di documentazione sul protocollo da seguire nella interview: la formalità del vestire, le domande più tipiche, l'atteggiamento da assumere, i criteri sui quali basano la valutazione e soprattutto la puntualità! Più o meno ero già mezzo preparato (tranne la puntualità ovviamente!) poiché il mio roommate tedesco preparatissimo sull'argomento mi ha una interrogato una domenica pomeriggio in un parco vicino a Bondi Junction con libro alla mano dal titolo: “Come fare un brillante colloquio di lavoro”. Ad ogni modo...panico: non ho vestiti idonei...vogliono persino la cravatta! Il pacchetto che mi deve spedire da casa mio fratello con scarpe, pantaloni, camicia e cravatta verde Lega Nord acquistata a 5 euro da Lucky alla Montagnola il giorno di laurea è ancora in fase d'invio e non arriverà mai in tempo per martedì e non ci penso minimamente a spendere $500 per un completo business scarpe incluse...martedì è vicino e mi devo inventare qualcosa come chiedere un vestito in prestito a qualcuno nell'ostello oppure...comprare vestiti a metà via tra il casual ed il business in modo da riutilizzarli ed avere contemporaneamente una buona, ottima, migliore scusa per invitare una tra le graziose signorine nell'ostello ad uscire un pomeriggio con me a fare shopping e consigliarmi al meglio...quale donna potrebbe mai resistere a tale tentazione!? Penso ad Andrea. Lei potrebbe essere idonea per l'alto compito: svedese, bionda, modella, simpatica, timidina, 23 anni e come vuole la tradizione con già alle spalle 30km di bligo. Ovviamente non per provarci ma solo per folklorismo. Mancano 5 giorni all'interview, incomincio a rompere il cazzo alla gente. Intorto subito Neil in cucina. Essendo lui gay sicuramente può consigliarmi quasi come una donna dove trovare un buon negozio di vestiti low cost per l'occasione. Nel bel mezzo delle chiacchiere spuntano subito le antenne di una signorina che non avevo ancora conosciuto e che si intrufola al volo nel discorso e dice: “io sono una esperta in shopping...è la mia passione se vuoi ti ci posso portare io a scegliere i vestiti giusti per il tuo colloquio di lavoro!” in effetti veste bene e sembra avere un bel carattere...che dire se non: “Domani può andar bene?” Andata! Ci armiamo fino ai denti per il terzo muro!


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martedì 6 maggio 2008

Il sogno fluido


Camminando un pomeriggio per Kings Cross: "uhm...che cosa potrei fare oggi?!?". Mi dirigo verso la stazione di polizia. Sono di fronte. Vedo un agente in divisa uscire dall'edificio. Lo guardo. Mi guarda. Penso: "posso cavarmela anche da solo...e' dietro la stazione!". Supero il poliziotto e attraverso la strada. Entro in un garage a 5 piani nel quale al piano terra finalmente leggo l'insegna che cercavo: Backpackers Car Market (level 3). Prendo l'ascensore fino al terzo piano e ci entro. All'interno non vi sono molte macchine, e' quasi vuoto sia di mezzi che di persone. Subito mi viene in contro Philip, un tedesco dell'ostello conosciuto la sera prima al World Bar. Metto subito le mani avanti, evitandogli un inutile spreco di tempo: "no money...sono venuto solo a dare un'occhiata...". Il giovane era annoiato. Per tutto il pomeriggio si era girato i pollici nell'attesa che qualcuno comprasse il suo furgone super accessoriato. In Oz e' molto semplice acquistare un'automobile: compili il modulo di compravendita, paghi ed il mezzo e' tuo in 30 minuti. Mi mostra le meraviglie del suo 4 ruote: due posti a sedere e dietro tutta l'attrezzatura per cucinare e dormire. Ha pure una mensolina per i libri ed il generatore per il portatile! E' perfetto! Il motore gira bene, prossima revisione a Settembre. Ottimo. Sono curioso, lo seguo ma putroppo e' una curiosita' sterile...non ho $3500 cash! Passano 15 min e mi chiede per la decima volta se sono interessato al furgone. "si'.. ma purtoppo sto' cercando un lavoro che mi permetta di acquistarlo!". Scherzando dice $200. Mi spiega che la prossima settimana ha il volo ed e' stufo vuole vendere. Scatta la super proposta: "se entro una settimana non l'ho venduto e' tuo per $1000!" non scherza, e' serio! Chiamo subito Nico che mi esordisce con un "apporcattroiaa!!!" E' il caso di fare due conti: $1000=620 euri per partire subito! Posso permettermelo. Nico mi ricorda che il treno passa una volta sola! Mi entra in circolo sempre piu' invadente il mio sogno fluido, la mia nuova casa mobile alla modica cifra di $1000 che mi portera' fino al Nord...caldo, sole e tutto il resto e' poesia...! IUUUUUUU!!! Mi guardo intorno all'interno dell'ostello, curioso di trovare qualche valido compagno/a di viaggio all'altezza dell'alto compito: viaggiare assieme a me per piu' di 3000 km fino a Cairns.

Smetto di cercare gli annunci di lavoro su internet, del resto chissenefrega di lavorare sei possiedi un van! Hai solo bisogno dei soldi per mangiare, spostarti e sbronzarti. Quelli si trovano strada facendo con lavori casuali...

Incontro Philip la sera stessa all'ostello. Deve aver ripensato a cio' che mi ha detto durante il pomeriggio, cerca di stimolarmi qualche rudimentale senso di colpa raccontandomi di averlo pagato $4500 ed averlo accessoriato in seguito. Lo ammorbidisco subito sbattendogli un bel: "...dipende da quanto bisogno hai del denaro...mi sembri più annoiato che bisognoso di soldi" e lui.. "beh...i soldi servono sempre..!". Ritorno in ostello, lo lascio ragionare una mezza giornata. Mi piacciono le battaglie fredde. Voglio fargli capire che ogni giorno che passa senza vendere sono soldi buttati poichè il suo tempo vale! Voglio fargli capire che è meglio vendere subito a poco e guadagnarci in fatica. La sua noia ora si tradurrà in poco più di 500 euro da spendere nella costosissima Europa...chi glielo fa fare?! Quella cifra qui ha un senso ma in EU sono poco più di due bevute...avrebbe senso tirare il prezzo solo continuando a spendere qui poichè col cambio sfavorevole non conviene...fossi stato in lui l'avrei regalato direttamente...finendo in bellezza la vacanza! Sono carico come una molla e sono pronto a fargli capire questi importanti concetti, mi sento un mercante di bassa classe. Lo aspetto in ostello, sono pronto ad interrogare l'ATM (bancomat), mi assale un colpo di superstizione...non che lo sia ma mi dico: "se tiro giù i soldi di sicuro lo vende e lo vedrò arrivare con un sorriso a 1400 denti ed il furgone venduto ad un patacca...!" Attendo in ostello e presto arriva Philip. Mi guarda in lontananza e mi fa un segno. Sento che il discorso sarà ben più facile e breve. Si avvicina, son pronto a fargli il lavaggio del cervello. Mi sorride...uhm..forse c'è qualcosa che non và.."...sold out for $2750 to a swedish guy! Sorry! Life is a bitch...". In un attimo il mio sogno fluido si congela di nuovo dentro un ufficio, di nuovo davanti ad un pc a scrivere cose per dei semisconosciuti mentre il ragazzo tedesco ce l'ha fatta ed ha avuto ciò che si meritava dopo giorni di dura noia! Mi complimento con lui con dentro di me il fastiodio di non avegli sviolinato manco una sillaba da perfetto mercante italiano! FUCK! Ok, era veramente improbabile riuscire in un'impresa del genere ma l'ho comunque creduto! FUCK! Il mio sogno fluido è ora di nuovo al punto di partenza, in incubazione in un qualche annuncio disperso nella rete in attesa di realizzarsi..SICH!...in quattro lettere: FUCK!