domenica 29 giugno 2008

Port Douglas


Mattina presto si parte per Port Douglas. Un paio d'ore di navigazione ed arriviamo a destinazione. Si prefigura la sosta di qualche giorno per manutenzione della vela. E' un luogo molto curato con rifiniture di pregio, tremendamente turistico. Una pinta sette dollari!!! mmm...non troviamo una gran vita notturna ma non importa, dopo tutto il giorno in barca alle dieci di sera il mio unico pensiero e' il letto. E' qui che mi faccio una visione piu' chiara dell'equipaggio e di Ben. Ben e' un pazzo settantenne con l'energia di un ventenne. Dopo una vita di lavoro vuole veleggiare fino in Scozia dove la sua famiglia prende le origini. Vuole fare il percorso inverso dei suoi antenati, veleggiare dall'Australia all'Europa. Arrivato a destinazione imparare il gallico, lingua morta in via di estinzione, la lingua dei suoi antenati. E' un ingegnere civile che ha progettato ponti, aereoporti, ferrovie. Multimilionario, ha fatto fortuna con la sua impresa. Ha guadagnato un milione di dollari 35 anni fa...come molti ricconi alla vecchia maniera e' tirchio ma nella sua tirchieria e' un signore. Guarda il centesimo ma non ha un attaccamento morboso al denaro e ad ogni nostra richiesta acconsente sempre. Probabilmente stufo di sparare a canguri e dingo nella sua proprieta' nell'Outback di 100km per 20km ha acquistato la sua barca usata tutta da rifare per $200 mila. Sul mercato si trovano a $350 mila finite e rifinite ma lui ne ha voluta una da sistemare per farla secondo le sue specifiche spendendo molto piu' di $200 mila in modifiche. Manco a farlo apposta quindi e' uno smanettone con viti e bulloni...anche se non ne sa' di computer lo spirito smanettistico e' unico. Dio li fa e poi li accoppia...ci siamo trovati subito! Ora pensionato fa l'inventore a tempo pieno ed ogni giorno mi propone le sue improbabili modifiche alla barca. Uno spasso.
Abbiamo una mola per macinare il grano che produce la terra di Ben producendo farina a bordo di Midas. Alex in fine cuoce il pane. Abbiamo marmellata artigianale preparata dalla madre di Ben, riso e farina, uova, latte in polvere, patate, generi alimentari vari. Pannelli solari e a Cooktown monteremo il generatore eolico. Telefono satellitare. Dopo Cooktown il nulla per due settimane fino a Cape York. Altro che passeggiata! 1000Km di costa con gsm, televisione, radio ed internet offline e a rischio malaria. Proprio oggi la farmacista ci ha detto che ci vuole la ricetta del medico per le pillole antimalaria. Oggi e' domenica quindi niente medico, niente prescrizione e domani partiamo. Non voglio manco sapere che fine faranno le nostre pillole!
Nel porticciolo dove siamo attraccati pare che ci siano ogni tanto coccodrilli. Alex ha subito esorcizzato ogni timore buttandosi in acqua per apportare una modifica di Ben al timone. Il Queensland e' pieno di bestie varie valenose serpenti, ragni, ecc... Alex ha esorcizzato ogni timore camminando scalzo ovunque andiamo per Port Douglas. Chi e' Alex? Un membro dell'equipaggio. Un giovanotto 25enne canadese di origini moldave che finito questo viaggio vuole fare il fattore in Canada assieme ad Ashley. Vivono nella consapevolezza di un mondo malato e che produce cibi malati. Un sistema globale consumistico e schiavistico. Vogliono combatterlo uscendone e producendo tutto con le loro mani dalla carne alla farina e l'energia. Sono in gamba, portano avanti le loro idee discretamente senza la pretesa di insegnare a vivere. Ashley ha vent'anni ma e' piu' matura della sua eta'. La considero molto e mi fa morire quando ogni due giorni si lamenta con Ben per il fatto che sono in barca per divertirsi veleggiando, cucinare e tener in ordine e non per aggiustare la barca secondo le sue pazze modifiche giornaliere. In fine c'e' Karen una simpaticissima backpacker scozzese che si fermera' con noi per breve tempo. Ha l'erre moscia, parla alla velocita' della luce e la sera tira delle gran scorreggie. Ci lascera' a Cooktown per raggiungere il fidanzato in Nuova Zelanda, restituendomi la camera...
Forse da Cape York invece di virare verso Darwin si fara' una capatina a Papua Nuova Guinea ma non e' sicuro. Vedremo un po'...io spero di arrivare a Cape York...intanto! Sara' gia' un bel traguardo.

venerdì 27 giugno 2008

La svolta...


Cairns non e' un luogo dove si puo' trovare un granche' di lavoro di concetto. Tutti mi dicono che e' difficilissimo trovare qualsiasi lavoro. Tempo una settimana e mi decido a fare il giro dei ristoranti italiani per un lavoretto part time come cameriere. Al terzo lo trovo. Faccio la prova ed il proprietario e' soddisfatto: "vieni venerdi' o sabato'. E' domenica e non sono affatto contento di rimanere qui a Cairns, bella ma ho bisogno di qualcosa di piu' energetico...come Sydney!
Mi prendo qualche giorno prima di incominciare a procacciarmi del cibo dal mare. E' Mercoledi', mi reco al molo e sfodero la mia canna da pesca nuova fiammante. Tempo due minuti ed un vecchietto zoppo dalla barba bianca mi si avvicina: "hey mate! che cosa peschi?" ed altre cose che per l'accento stretto non capisco. Guarda la mia montatura da pesca e poi mi guarda come per dire... "ma fai davvero con sto' intreccio di lenza!?" Ci intendiamo e dopo dieci min mi porta a visitare la sua barca a vela. Si chiama Ben, e' un velista alla volta del Mediterraneo. Mi fa domande sul mio conto, gli rispondo che provengo da una localita' di mare, che sono un windsurfista e che ho lavorato varie stagioni estive sulle barche da pesca...e che insomma conosco abbastanza il mare. Non l'oceano purtroppo. Il mio curriculum marittimo per lui e' sufficiente e mi chiede se voglio veleggiare fino al Mediterraneo. Sogno o son desto?! Declino l'invito: "Mate...vengo proprio da li'..." Sguardo sveglio da vecchio lupo di mare, mi presenta la sua ciurma, una graziosa coppietta canadese. Ceno con loro sulla barca e realizzo che sono abbastanza dilettanti allo sbaraglio e che probabilmente il piu' lupo di mare sono io. Si sta' materializzando davanti ai miei increduli occhi un'occasione d'oro, unica e irripetibile. Chiedo un passaggio fino a Darwin, nell'estremo Nord a 2500km. Il tragitto non e' impegnativo poiche' e' dentro le acque della barriera corallina, sicuramente alla portata di tutti. Mi si prospetta un viaggio attraverso il Grand Barrier Reef, gli isolotti, i delfini, i coralli fino a Cape York, all'estremo della costa est per poi forse cambiar imbarcazione fino a Darwin. Dormire e mangiare sono gratis...paga il vecchio Ben! Sono al settimo cielo. Finalmente dopo tre mesi una botta di culo gigante. Finisce la cena, ci diamo la punta per le ore nove del giorno dopo. Ore nove in punto del giorno seguente sono a bordo di Midas, la mia nuova casa galeggiante. Sento un odore intenso di Australia.

domenica 22 giugno 2008

Carins


Cairns rispetto a Sydney e' u'altra Australia. Calda, tropico, palme. No yuppies a passo spedito. E'un paesone con qualche decina di mila abitanti. Qui siamo davvero nel cuore dell'Australia dalla natura incontaminata, paesaggi sterminati ed il Grand Barrier Reef, una se non la piu' grande barriera corallina al mondo. Non a caso Cairns e dintorni e' una delle mecche del diving. E' un miracolo che ci sia arrivato. Prenoto il volo via internet, arrivo all'aereoporto. Il tipo del check in dopo aver digitato il mio codice, guardandomi: “Alessandro, vieni a vedere il monitor” ...cazzo vuole? Non gli funziona? “Oggi e' il 10 Giugno hai prenotato per il 10 Luglio”. UKKEY.$%##”£ $&/(((._- ...vado al desk che fortunatamente mi cambia il volo alla modica cifra di $40. In tutto, il volo di quasi 2500km mi costa $260! Altro che volo low cost! Arrivo al metal detector REJECTED! Mi aprono lo zaino. Tremo all'idea del sequesto della mia elettronica programmabile dentro il barattolo di vetro della confettura “della nonna” che fa molto terrorista detonatore di bombe programmabili. Se la prendono con le forbici dimenticate nell'astuccio del taglia capelli. UuuuuuHHH!! Decollo ed atterraggio perfetti. Durante il volo una brusca turbolenza. Pulmino aereoporto-citta' fino all'ostello superfico “Bohemia Resort” con palme, piscina, barbeque per la carnazza...il tutto a $20....c'e' qualcosa che tocca...infatti si trova a 2km dal centro e navetta gratis fino alle 23, internet $5 all'ora, ambiente ampio e dispersivo, poca gente noiosa. Ideale per le coppiette alla ricerca di relax. Non per le bestie come me. Essendo un ambiente spazioso e' piu' difficile socializzare. Tutti gli altri ostelli essendo piccoli e colmi di bestioline ammassate una sopra l'altra si faceva amicia in un attimo: “scusa se la mia ascella ti sta' passando sopra il naso ma devo prendere il sale!” .. “oh sorry se ti metto lo sgabello sopra le ginocchia ma sono le uniche rimaste libere..” Good times! Settimana successiva ostello di ultimissima in centro nove letti in camera ed amache sul terrazzo che fanno molto pousada brasiliana, $19 buono.
Cairns con la sua natura, la serenita' che si respira e gli spazi aperti mi fa entrare in una fase piu' mistica e riflessiva. Leggo “fiesta” di Hemingway acquistato a $5 in una libreria di seconda mano.
Nella camera del primo superfico ostello qualcuno dimentica in camera un mulinello da pesca. E' un segno: Nico mi dice che in Oz le canne da pesca costano poco. Con $19 ne compro una. Affacciati sulla laguna si trovano attrezzatissimi barbeque pubblici aperti al pubblico. Il mare e' pescoso.

Mi do' alla pesca.

martedì 17 giugno 2008

Newtown e gli ultimi sgoccioli a Sydney!


Con Kings Cross finisce in bellezza, saluto tutti gli amici tedeschi, inglesi, svedesi, francesi, tedeschi, tedeschi, inglesi ed ancora tedeschi dell'ostello. Mi trasferisco a Newtown una suburb di Sydney vicina all'universita' davvero niente male dove molti alternativi ed intellettualoidi o pseudo tali si ritrovano. Mi sento un po' piu' a mio agio nel trovare per le strade non piu' vetrine di puttane ma librerie di testi di seconda mano e caffetterie in stile bohemene...fico! Molto piu' fico! Qui ho trovato la libreria piu' bella del mondo. Ho visto montagne di libri usati in attesa di un nuovo lettore ammassati su scaffali stracolmi di carta usata, un loft con piu' libri di quanti ne puo' contenere...ma qui siamo dall'altra parte del mondo con la testa all'in giu', evidentemente qui e' possibile. Il libraio, un vecchio dalla barba bianca con due fondi di bottiglia al posto degli occhiali seduto al di la' di un bancone imponente che scruta severo gli affamati di lettura. Non, non ci credo...ma dove sono capitato?!?! Frugando tra gli scaffali ho persino trovato un vecchio libro che espone la teoria e la pratica del calcolo analogico...si' Bobo hai capito bene!!! Pero' non l'ho comprato...................mmm
Il nuovo ostello Billabong Backpackers Accomodation e' differente, si respira un'aria meno frenetica. Qui conosco un giovanotto di Firenze diciannovenne che e' scappato dall'Italia per cambiare vita. E' nato qui, doppio passaporto, incomincia l'universita' a giorni. Dopo esser stato incompreso da tutti i suoi amici, parenti e professori e' partito lo stesso ed ho gradito una sua osservazione: “come mai in Italia a livello governativo ci nascondono cosi' tanto l'andare all'estero? Cosa c'e' all'estero di cosi' pericoloso? Di che cosa hanno paura che potremmo comprendere come si vive fuori???”. E' un tipo in gamba.
Mi e' dispiaciuto passarci solo un sabato sera assieme. Ad ogni modo quella sarata e' stata storica! E'fisiologica l'intesa tra italiani qui in Australia. Entriamo allo Zanzibar, giochiamo a biliardo contro una coppia. Vinciamo. Chi vince continua a tenere il tavolo. Altra partita contro un greco ed un australiano credo. Ultima palla nera. Tiro l'ultima palla di prepotenza e buca da maestro! La palla bianca rimbalza fuori dal tavolo. Perdiamo la partita ma ci comportiamo da vincitori! Siamo belli breschi e ci diamo al ballo. Ho volgia di una foto col mio nuovo amico, metto la mia Olimpus in mano ad una bianda niente male che sta' ballando vicino a noi. Scattano le foto e poi incominciamo a ballare io e lei.
In Newtown finalmente trovo una situazione svuotata di backpackers. Amo i backpackers sia chiaro ma se vengo in Australia non e' per incontrare europei!!! Nell'ostello conosco un altro personaggio interessante. William, Olandese e fa lo scrittore di libri per bambini. Mi rivela la sua grande ammirazione per la lingua italiana, il suo suono, la melodia che percepisce chi non la parla. Non lo capisco. Vuole imparare l'italiano per acquisire l'accento italiano. L'accento italiano e' un successo sociale nel mondo anglofono. Mi carica: ”se venissi in Olanda col tuo accento molte delle amiche sarebbero molto contente di conoscerti...”. Un pazzo. Dopo avergli dato due dritte con la coniugazione dei verbi tra una birra e l'altra, il giorno dopo mi si presenta con il dizionario italiano-inglese+grammatica. Serio! Sta' scrivendo il suo nuovo libro, questa volta non in Olandese ma Inglese. Mi legge i primi cinque capitoli velocemente e non ci capisco una mazza. Lo odio per due motivi. Il primo e' il suo inglese perfetto con cadenza inglese ed il secondo perche' fa uno dei lavori piu' belli al mondo: scrive. Quindi cerca ispirazione. Quindi viaggia. Legge viaggiando. Scrive viaggiando. Viaggia se ne ha voglia. Ritorna a casa quando ne sente la necessita'. Mangia scrivendo! L'otttimo William mi racconta che e' innamorato della poesia inglese. Voglio cimentarmi nella poesia inglese. Mi compila una nutrita lista di autori poco prima del check out dall'ostello. Ci salutiamo e saluto i ragazzi conosciuti nell'ultima settimana da brivido a Sydney. A Newtown ci devo ritornare.

Nico e' amareggiato per la mia di dipartita.

Treno per Domestic Airport.

venerdì 6 giugno 2008

Il lavoro.....questo squilibrato!

....figuriamoci se passo il terzo muro alla prima botta. E' improbabile che una società di ricerca privata in espansione con i controcazzi come questa prenda un patacca come me. Ma se non ti bagni non impari a nuotare, quindi buttiamoci pure nell'acqua.

Il pomeriggio passato con Rainy è stato molto divertente. Siamo partiti subito alla grande, grande intesa...entrambi camminavamo seguendoci a vicenda. Ad un certo punto mi chiede “sei sicuro della strada?” ...e io ”veramente ti stavo seguendo!”...e lei “anch'io!”. Con il suo aiuto sono riuscito a vestirmi bene e a spendere $60 per pantaloni e camicia diventando la mia lookologa tedesca di fiducia...purtroppo per lei non potrà mai competere con Spermilla! L'indomani Rainy parte per Singapore e poi a casa. Ci scambiamo la mail e la promessa di incontrarci di nuovo un giorno, magari in Germania per carnevale di qualche anno imprecisato.

Primo colloquio, scatta il terzo muro. Pantalone, camicia e gravatta...si'! “Ghhh”ravatta...! Entro, i due interviewer sono due giovani, al massimo di 35 anni. Mi fanno il terzo grado del CV molto garbatamente. Dopo un po' scattano le domande su che tipo di approccio progettuale ho avuto in passato con LabView...è l'inizio della fine: cercano gente che abbia programmato su piattaforme grandine, quindi non me. La conferma seguira' il giorno dopo. Perso l'omino. Sara' la prima e l'ultima interview dal vivo, tutte le altre via telefono. Il problema del terzo muro continua ad essere il problema del visto lavorativo che ho. E' possibile accedere alla interview telefoniche ma poi il videogame se ne accorge che il visto non è adatto al lavoro nell'IT poiché ne richiedono di piu' estensivi e quindi cippa. La domanda e': “se non riesco ad accedere al terzo muro come posso pretendere di arrivare al quarto??? L'assunzione..!?!?” mmm...

E' freschino per andare al mare quindi spendo parte delle mie giornate in biblioteca. Capita che vado a pranzo in un centro di mangime in centro chiamata “food court” una distesa di mense una attaccata all'altra. Per due volte di seguito conosco delle signorine ed entrambe le volte risultano essere recruiters. Mmm...che forse sia la volta buona che...che...trovo la soluzione per il terzo muro!?!? mmm...carine. La prima tipa che conosco ha 21 anni, biondina, carina si chiama Brooke. Mi porta nella sua agenzia, compilo i moduli. Il giorno dopo conosco altre due tipe molto in gamba e mi danno un botto di dritte. Una e' recreuiter, l'altra impiegata in una qualche azienda finanziaria. Mi consigliano di andare di persona di porta in porta e stupire. Focalizzare su me stesso e vendere me stesso al meglio in 5 minuti, si' perche' e' proprio nei primi 5 minuti che devi dare il massimo di te stesso per dare la prima buona impressione. Non importa cio' che sai o non sai fare devi saperti vendere! Il mio intento per superare il terzo muro veramente era un altro, un metodo nostrano: tu donna, io uomo, io ti do' una mia cosa e tu mi dai un lavoro! Ci scambiamo un paio di mail ma mi sa che sono entrambe impegnate...mmm. Qualche giorno dopo camminando per la strada incrocio Brooke! E' un segno, ci scambiamo i numeri di telefono per una birra. Mai piu' vista quindi il progetto di trovare lavoro con l'aiuto interessato di recruiters amiche si va ad arenare.

Qualche giorno a seguire realizzo che forse mi sono rotto le palle di cercare e che forse e' il caso trovare una via alternativa...magari cambiare visto! Dato che le recruiters che incontro non sono manco corteggiabili! Arrivare al quarto muro messo in queste condizioni incomincia a sembrarmi un po' difficilino e poi del resto visto che le interview posso anche farle telefoniche...chi me lo fa fare di rimanere proprio a Sydney!? Tanto vale che continuo a cercare via internet e nel frattempo smooth work e in giro per i boschi...mmmm...andata! Prossima settimana parto per Cairns ed una volta arrivato fruit picking! ....iiiiuuuuuuuuuuuu